Se ancora non l’avete fatto consiglio assolutamente di leggere la prima ricognizione del gruppo di lavoro Nicoletta Bourbaki sul caso di Giuseppina Ghersi, ultima e velenosissima manipolazione storica neofascista per screditare la Resistenza.
Sappiatelo: il metodo storico e critico è mooolto più cool dell'esser babbei che abboccano al primo amo calato in acqua dai fasci.
— Wu Ming Foundation (@Wu_Ming_Foundt) 23 settembre 2017
Il caso è un concentrato di bufale, affermazioni MAI dimostrate, proclami bipartisan, leggende postume e svarioni da sinistra, come quello di un comunicato dell’Anpi nazionale che, di fronte a una provocazione orchestrata ad arte da personaggi del sottobosco di Forza Nuova e Casa Pound in quel di Savona, non ha saputo fare di meglio che… reagire senza pensare. Se lo avessero fatto si sarebbero prima di tutto chiesti: com’è andata questa vicenda? Quali documenti esistono per provare come andarono le cose? Chi e cosa ritraggono le foto che circolano in rete riguardo all’episodio? E soprattutto: chi ne ha parlato per primo, quando e su quali basi?
Tutte domande che Nicoletta Bourbaki si è posta applicando semplicemente il metodo storico e utilizzando (per ora) solo materiali che chiunque avrebbe potuto verificare in rete.
Se avete poco tempo potete farvi un’idea dei contenuti principali dell’inchiesta seguendo questo thread su twitter
Riassunto in punti per chi non ha tempo di leggere l’inchiesta, e per chi non riesce a seguirne i passaggi logici e quindi «pippone!!!1!» ->
— Wu Ming Foundation (@Wu_Ming_Foundt) 22 settembre 2017
Buona lettura.